L'intervento di restauro del prospetto Nord di Palazzo Barberini, ha contribuito al recupero di uno dei palazzi più importanti di Roma, sede della Galleria Nazionale di Arte Antica.
Il restauro ha previsto un'attenta fase di studio preliminare, per la messa a punto delle tecniche più idonee di intervento.
Primat ha eseguito, per conto della ditta Gerso vincitrice dell'appalto, le indagini termografiche e ha fornito i materiali per il recupero delle finiture superficiali.
Dettagli dell’intervento
Palazzo Barberini, il prototipo del palazzo barocco, è frutto del lavoro dei più importanti architetti del Seicento: Carlo Maderno, Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini.
Maffeo Barberini (Firenze 1568 – Roma 1644) viene eletto papa nel 1623 con il nome di Urbano VIII e due anni dopo acquista per i nipoti, investiti di cariche e onorificenze, una villa sul colle del Quirinale già della famiglia Sforza, e commissiona a Carlo Maderno (1556-1629) il nuovo palazzo di famiglia. L’architetto anziché demolire la villa la ingloba in un nuovo progetto architettonico: l’ala Sforza, ovvero la parte di edificio che affaccia sull’attuale Piazza Barberini, viene collegata ad un’altra ala, ad essa parallela, tramite un braccio centrale. La nuova pianta dell’edificio ha una forma ad “H” assolutamente innovativa. Maderno realizza una struttura ad ali aperte che incornicia un vastissimo giardino, con piante rare, cortili segreti e giardini all’italiana.
Oggi si accede al palazzo da via delle Quattro Fontane attraverso la facciata porticata, su cui si innalza una finta loggia vetrata, disegnata con ogni probabilità da Gian Lorenzo Bernini (1598-1680), che succede a Carlo Maderno nella direzione del cantiere nel 1629.
Il cuore pulsante del palazzo è il maestoso salone di rappresentanza affrescato da Pietro da Cortona. A questo ambiente monumentale si accede attraverso una scala a pozzo quadrato, progettata dal Bernini, da un lato, e dalla straordinaria scala elicoidale a pianta ovale, probabilmente disegnata da Francesco Borromini (1599-1667).
A partire dal 1620 ca. numerose maestranze lavorano alle decorazioni interne ininterrottamente fino alla metà del Settecento, quando l’ultima erede diretta, Cornelia Costanza, fa realizzare un appartamento in stile rococò all’ultimo piano.
I discendenti della famiglia Barberini hanno abitato l’appartamento settecentesco del palazzo fino al 1955.
Fonte: https://www.barberinicorsini.org/arte/palazzi/