Cappella di Villa Paradiso già Boas

Il recupero di una Cappella privata sulle colline torinesi, ha visto la messa a punto di una pavimentazione a base di calce idraulica naturale, dalla particolare ricchezza cromatica grazie alla selezione accurata di inerti, sabbie e pigmenti minerali.

Torino, Italia
vista frontale cappella villa paradiso
interni cappella villa paradiso
interni dettaglio pavimento cappella villa paradiso
interni dettaglio pavimento pietra cappella villa paradiso
dettaglio pavimento cappella villa paradiso
lavori in corso cappella villa paradiso
studio dei materiali per cappella villa paradiso

La superficie è costituita da un massetto in spessore di 5 cm, compattato e levigato in superficie in modo da ottenere una pavimentazione continua dall'effetto materico sorprendente.

Superfici uniche completamente "Made in Italy" in grado di valorizzare il nostro prezioso  patrimonio architettonico.
Il progetto e la direzione lavori sono stati curati dell'arch. Giulia Sarti di Torino.

Dettagli dell'intervento:

La Cappella di Villa Paradiso è un edificio del XVIII Sec. (1700-1799) e si trova in Strada Comunale Superiore Val S. Martino 137 a Torino.
Edificio di valore storico-artistico, con cappella. Il complesso costituisce singolare esempio di vigna settecentesca, elemento fondamentale dell'ecosistema collinare.
La villa fu nel primo quarto del Settecento proprietà di Giovanni Battista Boasso il quale la lasciò nel 1751 all'Ospedale di S. Giovanni e quindi passò a Giuseppe Felice Bertalazzone d'Arache. A questa fase si devono i grandi lavori di ristrutturazioni citate dal Grossi. L'autore indica: «magnifico palazzo, Cappella, giardino […] Il Baruffi ricorda le ingenti spese sostenute dal proprietario per spianare il colle e « potervi innalzare la fabbrica il cui interno venne abbellito coll'opera di artisti distinti chiamati da Milano». Il Cicala segnala che nel 1776 furono eseguiti lavori di sistemazione dell' «artefatto piano». Nel 1854 dai Bertalazzone viene ceduto ai Conti Castellani Varzi che abbelliscono l'edificio sistemando un terrazzamento semicircolare sul poggio dominante la città. Nel Novecento viene costruito il portico rustico a lato della cappella, e l'edificio dei custodi che stravolge completamente l'antico «parterre». La cappella è attribuita al Vittone.
Fonte: Fondazione Torino Musei