È stato definito il restauro del secolo, data la complessità dell'intervento e il tempo impiegato per il suo completamento. A distanza di 28 anni dall'incendio, che ha gravemente danneggiato la Cappella della SS. Sindone, l’edificio è stato riaperto al pubblico, che può ora apprezzare il capolavoro guariniano.
Per il restauro della Cappella della Sacra Sindone, Primat ha condotto una sperimentazione, iniziata nel 2007, finalizzata ad individuare la tecnica e i materiali più idonei alla ricostruzione dei conci, sfregiati dal violento incendio.
Per il restauro della Cappella della Sacra Sindone, Primat ha formulato e realizzato una malta specifica che, colata in stampi preformati, ha potuto colmare i volumi mancanti restituendo la complessa geometria dell'architettura.
La formulazione del materiale ha richiesto una lunga sperimentazione, necessaria ad individuare una specifica malta con una fluidità tale da consentire la scorrevolezza all'interno dei casseri, con tempi di presa adeguati alle lavorazioni, con caratteristiche idonee a compensare la fase di ritiro per evitare tensioni e fessurazioni, con un’ottima adesione ai supporti e adeguata resistenza meccanica dopo indurimento.
La Cappella della Sacra Sindone o Cappella del Guarini è un'opera architettonica dell'architetto Guarino Guarini, costruita a Torino alla fine del XVII secolo, capolavoro del barocco italiano.
La geometria della Cupola è molto complessa e i volumi da ricostruire molto diversi tra loro per profondità ed estensione. Differenti erano anche le colorazioni dei marmi, motivo per il quale sono state formulate più miscele sulle tonalità del marmo di Frabosa.
Durante l'incendio del 1997 le alte temperature raggiunte e l'acqua utilizzata per lo spegnimento hanno provocato ingenti danni ai blocchi di marmo che si sono frantumati in numerose parti dando luogo a lacune anche molto profonde.
A partire dai mesi successivi all'incendio è iniziato un lungo percorso di conoscenza, durato diversi anni, per capire le modalità più indicate per il restauro. Sono state eseguite diverse campagne diagnostiche per valutare lo stato di conservazioni dei blocchi lapidei. Primat ha contribuito, in questa fase, tramite l'esecuzione di alcune analisi termografiche per valutare le condizioni post incendio di alcune parti della Cappella.
Il contributo più importante è stato senza dubbio la messa a punto di un sistema e di una specifica malta per il recupero dei blocchi lapidei danneggiati.
Il primo campione di ricostruzione è stato eseguito nel 2007 ed è stato testato per più di 10 anni prima di procedere alla fase di cantiere.
L'esito positivo dell'intervento è stato possibile grazie al lavoro di un team di eccellenza, che sotto la direzione del Ministero per i beni e le attività culturali, ha sviluppato un metodo di reintegrazione basato sul rilievo di dettaglio delle lacune (laser scanner), modellazione virtuale, realizzazione di casseri in polistirolo ad alta densità dentro i quali iniettare la malta formulata da Primat.
Un intervento grazie al quale è stata restituita all’umanità una delle principali architetture del barocco italiano.