L'intervento di restauro degli spazi interni, è stato realizzato direttamente da Primat che ha selezionato e coordinando le maestranze.
Dopo un'attenta fase diagnostica iniziale sono stati eseguiti interventi di pulitura e discialbo delle superfici (stucchi, marmi, superfici intonacate) che hanno consentito il recupero delle cromie originali.
Il cantiere è stato particolarmente complesso sotto l'aspetto logistico, richiedendo il noleggio e la gestione di mezzi meccanici di sollevamento per l'esecuzione di alcune opere.
L’attuale chiesa Cattedrale di Sant’Eusebio di Vercelli fu ricostruita nel 1570 per volere del Cardinale Guido Ferrero sulla preesistente basilica paleocristiana. Risale al 1581 il ritrovamento del corpo di Santo, ancora oggi conservato in Cattedrale. L’attuale struttura risale al secolo XVI per l’abside, al secolo XVIII per le navate e transetto mentre la cupola è databile al XIX. A partire dalla metà del XX secolo sono stati condotti alcuni interventi di restauro fino a giungere agli importanti lavori avviati nel 2009 sotto la guida dell’Arcivescovo Enrico Masseroni e conclusi nel 2012.
Esternamente l’edificio colpisce per l’imponenza: la facciata settecentesca (di Benedetto Alfieri) è sormontata dalle gigantesche statue dei dodici Apostoli e il Redentore con le rispettive attribuzioni (XIX secolo). La chiesa presenta pianta a croce latina a tre navate - una centrale maggiore e due laterali minori – divise in cinque campate, coperte da volte a cupola e sostenute da massicci pilastri sovrastati da colonne in finto marmo. In zona absidale si eleva la grande cupola e il pregevole coro ligneo; ancora più notevole è il monumentale crocifisso di età romanica (X secolo) realizzato in legno ricoperto da una lamina d’argento lavorata a sbalzo sul lato frontale.
La Cattedrale vanta un numero considerevole di cappelle e altari secondari tra i quali ricordiamo la cappella del Beato Amedeo IX di Savoia e la cappella della Madonna detta “dello schiaffo”. Unico elemento superstite dell’antica Cattedrale è l’imponente campanile romanico edificato nel XII secolo: a pianta quadrata, con basamento in antichi conci e lastre di pietra; orizzontalmente è diviso da quattro parti con file di archetti intrecciati e verticalmente in tre zone da semicolonne. La parte più recente del campanile è caratterizzata da un’ampia cella campanaria contornata da tre arcate a tutto sesto per ogni lato.
E' storicamente infine importante ricordare la figura del nunzio pontificio Monsignor Bonomi, vescovo di Vercelli, che in qualità di tramite del duca Emanuele Filiberto di Savoia consegnò al cardinale Federico Borromeo, in occasione del suo primo pellegrinaggio a Torino, la più antica e prestigiosa copia della Sindone.
Fonte: Città e Cattedrali