Il recupero degli elementi lapidei si attua attraverso l'impiego di tecniche e materiali specifici in grado di pulire la superficie, rimuovendo depositi superficiali, consolidare i supporti decoesi e ricostruire, attraverso malte appositamente formulate, parti mancanti.
Pulitura
Sulle superfici lapidee dell'architettura, lo sporco, i depositi e le incrostazioni possono provocare alterazioni del materiale originale, inevitabilmente dannose per la sua conservazione. La loro pulitura può essere effettuata utilizzando metodi meccanici/fisici o mediante prodotti chimici.
Il processo di pulitura deve essere ben controllabile in ogni sua fase, graduabile e selettivo, e non deve produrre materiali dannosi per la conservazione della pietra (es.: sali solubili). Inoltre non deve produrre modificazioni fisiche, quali microfratture o forti abrasioni sulla superficie pulita, che possano accelerare il deterioramento per aumento della porosità.
L'impiego di detergenti a pH controllato è in grado di garantire il rispetto del materiale, dell’operatore e dell’ambiente esterno, grazie ai tensioattivi biodegradabili contenuti al loro interno. I pulitori con pH neutro possono essere utilizzati anche con tempi di contatto lunghi con la tecnica ad impacco, oppure addensati in fase gel, lavorando in modo graduale e maggiormente controllabile.
Consolidamento
Le molteplici azioni degradanti sulle superfici naturali, provocate da alterazioni chimiche, fisiche o da microrganismi, possono causare sul materiale stesso una perdita di legante, tale da rendere la superficie debole, sfarinante e decoesa, con aumento della porosità e perdite di materiale.
I materiali lapidei sono inoltre rigidi e fragili per cui sono sensibili alle sollecitazioni meccaniche esterne ed interne (carichi, vibrazioni, gelo, cristallizzazione dei sali, dilatazioni termiche).
Il consolidamento dei materiali porosi ha lo scopo di interrompere l’avanzamento del degrado, restituendo alla pietra o al manufatto la perduta compattezza. I prodotti utilizzati per il trattamento consolidante riescono a ricreare la continuità tra gli strati deteriorati ed il nucleo sano del materiale, migliorando la resistenza agli sforzi meccanici applicati sia all’esterno che all’interno della rete capillare e garantendo il riassorbimento degli sforzi tensionali causati da cicli termici.
Prima di eseguire qualsiasi consolidamento è fondamentale analizzare la presenza di umidità e sali solubili che potrebbero reagire in modo irreversibile con i prodotti consolidanti. Il servizio diagnostico Primat è in grado di eseguire indagini specifiche a supportare delle scelte operative.
Ripristino parti mancanti
Nel caso fosse necessario ripristinare parte degli elementi lapidei mancanti, è possibile utilizzare malte formulate appositamente in base ad un campione di riferimento. Attraverso l'analisi del campione originale viene formulata una malta con medesime caratteristiche granulometriche e di colore ma con peso specifico inferiore.
Le malte formulate possono essere di tipo tixotropico o, nel caso di grandi volumi, a colaggio per il getto in stampi preformati.
La durezza del legante utilizzato permette di eseguire lavorazioni superficiali ad imitazione della pietra originale (es. martellinatura). Le malte formulate possono ricostruire diverse tipologie di pietre naturali come arenarie, marmi e graniti.